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Blu di Prussia, boxe, Contrappunti e fughe, fasti della cerimonia, Lorenzaccio, Lorenzo Bonadè, poesia, pugilato, pugilato boxe
Attraverso le sbarre accarezzare le candide mani ispirate delle suore di clausura.
Qualsiasi mano, attraverso le feritoie, chiede misericordia.
Per rinnovarsi ritornare sotto i riflettori ad un altro scoppio di colpi.
Per qualche denaro in più, per qualche punto di sutura di più.
Non cercare più una spiegazione al bianco e nero della mia visione,
tutto ebbe inizio in una fredda mattina correndo a testa china lungo la metropoli.
Il lume spirerà, le luci si spegneranno, l’incenso si dissolverà,
tutto si consuma nel rito, nell’atto dello scontro.
Il Signore mi cinse e bendò le mani, e calore ne scaturì.
Compresi che sarebbe stato il mio ultimo combattimento.
Sorrise senza aspettative, proprio come chi conobbe ogni tipo di sconfitta
“Io non resuscitai, rinacqui.” Sussurrò.
“Le bende si scioglieranno, i pugni si faranno meno serrati,
e da mani legnose si leveranno carezze scordate.”.
“Altri fanciulli vestiti di sola luce giungeranno dalle strade per uccidere.”
Negli occhi di chi mi bendò le mani prima dell’ultimo atto,
scorsi la pietà inumana di chi perdonò il carnefice, forse non consapevole,
la stessa pietà inumana che ci condannò alla dannazione della ricerca.
In un’estremità del quadrato risplende ora una lacrima di sangue non visto.
Io
non sarò più.
2005
“Contrappunti e fughe” Edizioni Blu di Prussia 2007
Lorenzo Bonadè (2009)
Lorenzaccio Bonadè 